giovedì 27 novembre 2014

CARO DIARIO...I RAGAZZI DELLA 2C RACCONTANO

CHE COSA C’E’ SOTTO IL BANCO?

(…..IL MIO……)

28 ottobre 2014
Caro Diario,
sotto il banco, in fondo in fondo, c’è sempre qualcosa di segreto che non sai a chi raccontare.
Sotto il banco ci sono scritte con il pennarello, righe di matite pesanti che hanno reso felici molti ragazzi, zaini colmi di libri di ogni materia.
Sotto il banco ci sono gli amici che ho lasciato quest’estate, le stupende giornate trascorse con loro, gli scherzi, i sentimenti, le emozioni.
Sotto il banco ci sono i bigliettini che passano durante le verifiche e nelle ore meno interessanti, sotto il banco si può giocare con le penne e con la gomma pane.
Insomma c’è molto della mia vita, di quella dei miei compagni e dei miei amici.
Caro Diario, sotto il mio banco si può immaginare una vita fatta per noi, ci sono tutti i segreti che si tramandano di ragazzo in ragazzo.
Inoltre io penso che sotto il banco ci sia un pezzo della storia di tutti.
Ora ti devo lasciare a presto.
Simone


(……QUELLO DELL’INSEGNANTE…….)

28 ottobre 2014
Caro Diario,
la mia insegnante non vede cosa c’è sotto il nostro banco.
Vede le gambe accavallate, gli zaini buttati per terra, i fazzoletti tutti sporchi sul pavimento; vede matite e gomme cadute dai banchi, i foglietti che passano di mano in mano.
Penso che anche la mia insegnante abbia un suo grande sottobanco!
Quando stiamo facendo verifiche o ricopiando testi, lei e lì seduta dietro la sua cattedra che pensa alle sue amicizie, alla sua vita passata.
Anche lei ogni anno impara qualcosa da noi.
Ci vediamo domani.

      Simone


(….QUELLO DELL’OPERATORE SCOLASTICO INCARICATO DELLE PULIZIE……..)


28 ottobre 2014

Caro Diario,
dopo il suono dell’ultima campanella, il bidello con il suo camice blu, passa per tutte le aule, svuota i cestini, lucida lavagne e vetri e pulisce i pavimenti.
Sotto il banco tra carte stracciate, pacchetti di merendine vuote, matite e gomme ripercorre la giornata di scuola dei ragazzi.
 Anche lui ha un suo sottobanco.
Quando è lì seduto, dietro alla sua cattedra, ripensa come era lui all’età delle medie, a come rideva e scherzava con gli amici, a quanto si divertiva.
A presto.

Simone





SOTTO IL BANCO

(…..IL MIO……)
                                                       
                                                                        28 ottobre 2014

Caro diario,     
tante persone pensano che la carta sul pavimento sia solo sporcizia e pattumiera: per me no! Per me sono fogli di carta magici che hanno la possibilità di far rivivere QUALSIASI COSA!! E gli involucri delle merende?Sono visiere che permettono di vedere il mondo in cui le matite camminano con gambe disegnate all’aria; le penne pasticciano disperate i muri perché non sono capaci di scrivere; e tutte le gomme che ho perso, in divisa da militare, marciano per trovare i ragazzi che mi stanno più antipatici.
Quindi nascondo tutto in un astuccio segreto che lascio sotto il banco a scuola: spero che il bidello non lo trovi mai!
Ciao diario                                                   
                           
                                                                    Arianna



SOTTO IL BANCO

(…..VISTO DAL BIDELLO……)
                                                       
28 ottobre 2014
Caro Diario,
anche oggi è stata una giornata pesante. Come ogni giorno alla fine delle lezioni mi tocca fermarmi a scuola mezz’ora in più per ripulire, non solo i banchi e i pavimenti delle aule, ma anche tutti i rifiuti che i ragazzi lasciano sotto il banco: che maleducati!
Lì sotto trovo davvero di tutto: fazzoletti di carta, cicche, fogli stracciati in mille pezzettini, matite, gomme…
Come sarebbe bello se ognuno tenesse il proprio banco pulito! Eviterei tutta questa fatica e per una volta andrei a letto soddisfatto di lavorare in una scuola di ragazzi educati e più rispettosi per il lavoro degli altri.


                                                                                 Michele

GIORNATE APERTE

Cari lettori, vogliamo condividere con voi alcuni racconti scritti dai ragazzi di seconda durante le Giornate aperte del mese di ottobre.
Buona lettura!

La sconfitta del ragazzo che vola

C’erano una volta quattro fratelli di nome Raffaello, Donatello,  Michelangelo e Isabella.
I fratelli vivevano in una città immensa, dove le case erano molto vicine tra loro.
Un giorno, il ragazzo che vola, rapì la giovane Isabella e la portò nel suo covo, a un  chilometro dalla città. 
I tre fratelli spaventati per il rapimento della sorellina, si rifugiarono nel loro covo degli artisti “L’ARTICOVO”, che era fornito di un sacco di armi, dalla pistola che spara colla detta ”BATZUCOLLA”, alla pistola che immobilizza per un’ ora. 
I tre presero il loro fuoristrada e partirono alla ricerca di Isabella. 
Al covo del ragazzo che vola trovarono gli scagnozzi che ostacolavano il passaggio, ma loro con i “BATZUCOLLA” e con le pistole che immobilizzano  per un’ ora riuscirono a sconfiggerli, entrarono nel covo e liberarono Isabella.
Con “L’ARMADILLOMOBILE” la portarono in salvo, perché la macchina era corazzata come il guscio di un armadillo, con ruote corazzate (praticamente indistruttibili). Schiacciando un pulsante davanti alla guida si aprì uno sportello con la pistola immobilizzante, che   sparò al ragazzo che vola, mentre stava cercando di scappare.
 Ma non è finita qui perché …                                                      
Anno scolastico 2014/15                                                                            
Giornate aperte  
Classi seconde
Attività “ Tutti hanno una storia da raccontare”
Autori:  Nicolas S. 2^ A

             Martino A. 2^ D


Storia di Nadja

Mi chiamo Nadja e sono di origine marocchina . 
Da quando avevo  dodici  anni  il mio sogno è diventare una giornalista. Mio padre è stato licenziato in Marocco e ha trovato lavoro in Italia, così ci siamo trasferiti qui e sto frequentando l’ultimo anno di università.  
Mi mancano molto le mie amiche, ma la mia vicina di casa parla arabo ed è molto simpatica: si chiama Elisa. 
Alcune compagne di università mi prendono in giro, per la mia religione e il mio modo di vestire, ma io le ignoro. 
Elisa mi aiuta a perfezionare l’italiano e dice che ho raggiunto un buon livello di padronanza della lingua. 
Ho provato a cercare lavoro in diverse redazioni, ma non mi hanno assunta, forse perché sono marocchina.
Ma non mi scoraggio facilmente: adesso mi sto impegnando molto, tenendomi aggiornata  su tutte le novità  in ambito culturale e sto scrivendo un articolo che parla della condizione delle donne in Marocco; lo proporrò alla prossima redazione, a cui mi presenterò, sperando che giudichino le mie capacità e non la mia origine e la mia religione.    
10 ANNI DOPO
Ce l’ho fatta! Sono una giornalista! Lavoro per un quotidiano a grande tiratura e ho finalmente realizzato il mio sogno.
Anno scolastico 2014/15                                                                            
Giornate aperte  
Classi seconde
Attività “ Tutti hanno una storia da raccontare”
Autrici:  Alice P.  2^ C    Valentina S.  2^ C    




giovedì 13 novembre 2014

LA GRAN CORSA CAMPESTRE: INTERVISTE

Dopo la corsa campestre del 29 ottobre 2014, abbiamo fatto delle interviste ad alcuni nostri compagni. In particolare, le domande sono state:

1)     Come ti chiami?
2)   Di che classe sei?
3)   Come ti sei sentito quando sei arrivato al traguardo?
4)   C’ era qualcuno che ha fatto il tifo per te?
5)   A chi dedichi questa vittoria/corsa o il podio?


1

Gaia

Luca A.
Marta S

Alice R.


Andrea M.


Giulia V.

2

3A


3A

1B
    2D
       2D

3A



3
Felice

Straforte

Stanca, ma felice di essere arrivata
Felice

Contento

Felice
4
La classe e gli amici

I miei compagni
I miei compagni
Sì, i miei amici


Riky P.,
Federica V. e
la classe


5

Ai miei compagni


Ad Alessia V.

A mio cugino


Alla mia famiglia e alla mia migliore amica


Ai miei compagni, ma soprattutto a Riccardo P.

Ai miei amici

                                                                     
Adriana F. , Riccardo P.


Le giornate aperte delle classi terze

Tutti gli anni, nella nostra scuola, si svolgono le “giornate aperte”, due giorni in cui si ha la possibilità di conoscere e approfondire temi interessanti che aiutano a crescere. Noi di terza media, quest’anno, abbiamo affrontato un tema importante: l’educazione all’affettività e alla sessualità.
Ad “aprire le danze” è stato il “Disco Forum”: ogni alunno ha portato  una canzone che per lui rappresentava l’amore. Dopo aver ascoltato ogni genere di musica, dai Modà a Jovanotti, ogni allievo ha espresso un commento personale sulle varie canzoni.
In seguito ci siamo divisi in tre gruppi e ognuno di essi ha partecipato a diverse attività, come, per esempio,  il “Gioco del gomitolo”. L’insegnante, tenendo in mano un capo del gomitolo, diceva qualcosa che gli dava fastidio e nello stesso momento lo lanciava a un alunno, il quale, a sua volta, doveva fare lo stesso. Alla fine si è formata un’enorme ragnatela, costituita da cose brutte, false e fastidiose, che abbiamo metaforicamente  bruciato, cancellando così tutto ciò che ci fa stare male e non ci rende sereni.
Un altro gioco a cui abbiamo partecipato con interesse è stato quello degli oggetti. L’insegnante ha disposto su un tavolo degli oggetti: fumetti, casco da cantiere, valigetta, macchinina giocattolo di lego, ecc. Ognuno di noi doveva prendere un oggetto che lo rappresentava o che aveva un significato per lui/lei e poi spiegare agli altri il motivo per cui l’aveva scelto.
Dopo l’intervallo, abbiamo incontrato il dottor Viganò, un ginecologo che ci ha aiutato ad affrontare con competenza il tema della giornata: Educazione all’affettività e alla sessualità. All’inizio ci ha parlato dell’amore, ci ha detto anche cose nuove che noi non sapevamo ancora, facendoci vedere delle immagini. Ci sono tante forme di amore: l’amore per i genitori, per gli amici e quello di coppia. L’amore non è un gioco, anche se alcuni lo considerano veramente così.
Il secondo giorno, di mattina, abbiamo guardato un film: “I passi dell’amore”. Landon Carter è un ragazzo come tanti, che per piacere agli amici talvolta si caccia in guai seri. All'ultimo anno del liceo, inizia a frequentare il corso di teatro e conosce Jamie Sullivan, una ragazza figlia di un pastore, la cui madre è morta anni prima. Jamie è una ragazza piena di fede sincera verso Dio e per questo appare incompatibile con il temperamento ribelle di Landon, “bruciato” dalla separazione dei suoi. Alla fine, però, tra i due scoppia un grandissimo amore, profondo e rispettoso. Ma un giorno Jamie rivela a Landon un aspetto doloroso della sua vita: è malata di leucemia e la sua fine è ormai vicina. Gli amici, prima "ripudiati" da Landon, lo aiutano ad affrontare questo difficile cammino, che alla fine lo porterà a sposare Jamie, tre mesi prima della sua scomparsa. Quattro anni dopo, Landon sarà una persona completamente diversa, un medico, che ricorderà per sempre l'immagine di Jamie.
Dopo aver visto il film, ci siamo divisi in due gruppi, abbiamo discusso e abbiamo partecipato a diverse attività. Ci siamo poi ulteriormente divisi tra maschi e femmine e siamo stati rispettivamente invitati a scrivere e a riflettere sugli aspetti che ci piacciono o non ci piacciono dell’altro sesso. Attraverso questi giochi abbiamo avuto la possibilità di conoscerci meglio, di conoscere meglio i gusti dei nostri coetanei, ma soprattutto di migliorarci.  

Anna O., Larisa R., Martina N.

CORSA A BIASSONO SOTTO L'ACQUA



Venerdì 7 novembre 2014, come ormai da tradizione, i primi otto classificati di ogni anno, vincitori a Sovico, si sono recati a Biassono per sfidare i migliori atleti della provincia di Monza e Brianza in una corsa campestre "battezzata" dalla pioggia. I paesi partecipanti erano: Vedano, Sovico, Biassono, Macherio e Arcore. Sovico si è classificato al terzo posto, con un piccolissimo distacco da Vedano, che si è qualificato secondo. Una bella soddisfazione, davvero. L'atmosfera era incredibile, tutti si sono impegnati al massimo. Questo per noi vale molto di più della grossa coppa ottenuta dai vincitori!


                                                                             














giovedì 6 novembre 2014

UNA GIORNATA-TIPO VISTA DA ALUNNI, PROFESSORI, BIDELLI!!!

“Che stanchezza!”, Sbuffi, colpi di sonno…chi potrebbe averlo detto? Chiaramente potrebbe essere una frase pronunciata da qualsiasi ragazzo o ragazza dopo un’intera giornata a scuola…ma, se proprio volete saperlo, questa frase non è stata detta né da un alunno della scuola media né da un bambino della scuola materna. Ebbene sì, noi studenti non siamo gli unici a dover stare chiusi in un’aula per ore e ore. Pensiamo per esempio a un prof. o a un bidello. Loro stanno a scuola esattamente come noi…e forse anche di più! Ecco dunque la nostra idea: abbiamo pensato di intervistare alcuni alunni su una loro tipica giornata scolastica. Dopodichè abbiamo fatto lo stesso con un professore e un bidello, in modo da confrontare i risultati. Ecco cosa ne è emerso.

Alunni
I ragazzi di 1^C
Professoressa
Laura Sala
Bidella
Angelina
Il martedì è un giorno davvero impegnativo per noi, ci dobbiamo svegliare intorno alle 7.00 (siamo troppo stanchi!), per poi arrivare a scuola alle 7.45, e da lì inizia l’”inferno”. Alla prima ora abbiamo lezione di italiano, dove si alternano momenti noiosi e divertenti. Dopodichè abbiamo due spazi dedicati all’educazione fisica, che è davvero THE BEST: divertimento, giochi e molte risate. Una volta finite queste due ore, abbiamo un quarto d’ora di libertà a disposizione: l’INTERVALLO!  Poi si riprende con la noiosissima ora di italiano, che viene compensata con lo spazio successivo dedicato alla matematica. Dopo tali sforzi, ci aspetta l’incredibile intervallo-  mensa, che per noi rappresenta un vero e proprio sospiro di sollievo. Nel pomeriggio abbiamo uno spazio dedicato alla matematica e, in seguito, due ore di approfondimento, in cui siamo “pochi, ma buoni”. In particolare ci stiamo  dedicando a costruire  viaggi per il mondo, molto carini, ma, purtroppo, non sempre realizzabili.
Alla fine dell’ultimo minuto di lezione, la cartella pesa veramente troppo!
Passo la maggior parte del tempo della mia giornata a scuola: si inizia subito dalle 8.00 fino alle 12.00, senza neanche uno spazietto libero…orario veramente pesante!!! Suonata la campanella dell’ intermensa, prima di andare a casa a mangiare, vado in aula insegnanti a mettere a posto il registro e a riordinare il mio cassetto con le varie verifiche e fogli volanti. Finito di mettere in ordine tutte le varie scartoffie, posso finalmente “pranzare” con un toast e inizio a correggere i pacchi di verifiche accumulate durante la settimana. Ho il primo pomeriggio libero e ricomincio alle 16.10 fino alle 17.45 con la 3C.
Poi, finalmente, vado a casa, dove però non mi fermo ancora del tutto: devo, infatti, cucinare!
Solo verso le 22.30 riesco ad andare a letto e, prima di addormentarmi, leggo per circa un’ora.

Il martedì è un giorno abbastanza impegnativo per me, soprattutto per il fatto che mi devo svegliare molto presto, alle 5.45. Alle 6.25 prendo il pullman da Giussano e alle 7.00 arrivo a scuola. A quel punto, dopo un’ora di lavori faticosi (pulizia aule, ecc…), arrivano i ragazzi, verso le 8.00, e quindi ha inizio, a tutti gli effetti, la  mia giornata lavorativa, che consiste nel portare avvisi nelle classi, controllare e dare informazioni ai ragazzi e, talvolta, portarli in presidenza (anche se ciò non è di mio gradimento) A me piace davvero molto questo lavoro, perché adoro stare a contatto con gli alunni.















 
Tommaso S.C., Chiara R.

sabato 1 novembre 2014

Lezioni di cittadinanza attiva

Durante alcune ore di compresenza la classe 2A, sotto il vigile occhio della prof.ssa Vertemati, si è data da fare per (ri)pulire il giardino della scuola...certo è che sarebbe meglio se tutti imparassimo a buttare i rifiuti negli appositi cestini!!!