ICPACCINI'S BLOG
Uno spazio comune per condividere esperienze
giovedì 20 dicembre 2018
giovedì 14 dicembre 2017
LA CHIESA VECCHIA DI SOVICO
CHIESA VECCHIA DI SOVICO
Le prime fonti storiche riguardanti Sovico, risalenti
all’VIII secolo d.C., fanno riferimento ad una località detta Summovico perché rialzata rispetto al
territorio circostante. La Chiesa vecchia fu costruita sulla sua sommità. Era
dedicata ai S. Simone e Giuda e venne costruita tra l’830 e l’880.
Questa chiesa è attualmente sconsacrata e custodita dal F.A.I.,
cioè il Fondo Ambientale Italiano, che si occupa di preservare il patrimonio
artistico e culturale del nostro Paese. Non viene più utilizzata per scopi
religiosi, ma come sito per mostre, concerti e visite guidate.
DESCRIZIONE DELL’INTERNO ATTUALE
Nell’angolo a sinistra,
sotto il pavimento, si trova una tomba pagana del III secolo, mentre la navata
è occupata dai sepolcri dei sacerdoti.
Sempre sul lato sinistro si
trova l’accesso al locale del battistero. Sono anche presenti tre altari: il
primo è dedicato alla Sacra Famiglia, il secondo è l’altare della Madonna, realizzato
nel 1880 in marmo e stucchi, mentre il terzo, in marmo e gesso, è dedicato a
san Carlo.
Il pulpito è ornato da
decorazioni di legno, rifinito in foglie d’oro, e da due angeli che reggono un
cartiglio (ovvero una raffigurazione stilizzata di un rotolo di carta
contenente un'iscrizione) con la scritta “tutte
le genti”.
Il capocielo (baldacchino
appeso al soffitto sopra l'altare maggiore) è in noce massiccia ricoperta in
foglia d’oro con drappi di broccato oro e rosso, tipico della liturgia
ambrosiana.
Sul lato sinistro è anche
presente una piccola nicchia, utilizzata per conservare gli oli santi.
L’altare è realizzato in
lastre di marmo e alabastro. Il piano della mensa riporta le croci di
consacrazione e contiene l’incavo che conteneva le reliquie.
Il tabernacolo è chiuso da
una copia dell’originale sportello in ottone sbalzato, che è conservato nella
casa parrocchiale.
Il tempietto è stato
aggiunto dopo la ricostruzione sul progetto dell’architetto Arganini. Le sue colonne
sono di marmo grigio con capitelli e basi in stucco dorato.
Il retro altare è racchiuso da
una struttura in ferro battuto e in vetri gialli e viola (andati quasi
interamente distrutti). Originariamente fungeva anche da secondo altare con un
piccolo tabernacolo.
Il coro è realizzato in noce
massiccia.
Sopra lo stallo del capo
coro si vede lo sportello che conteneva l’argano di sollevamento del velario.
GLI
AFFRESCHI
Non sono stati trovati dei documenti che permettano di
individuare l’autore degli affreschi.
L’AFFRESCO DELLA CUPOLA.
Raffigura un cielo
popolato da angeli. C'è una croce con la scritta "deus
regnavit a ligno", sorretta da angeli drappeggiati di rosso, simbolo
di martirio. Altri angeli tra le nuvole sono presentati a mani giunte.
AFFRESCHI
DELL'ABSIDE. Nel primo affresco Gesú insegna indicando il rotolo della legge.
Nell'altro Gesú punta il dito al cielo spostando il rotolo della legge, ad
indicare che non sono le leggi scritte a rendere veri cristiani.
AFFESCHI
DEI PENNACCHI. Raffigurano quattro angeli che reggono dei cartigli.
AFFRESCO
DEL SOFFITTO. Ci sono teste di angeli che circondano la gloria di Dio,
rappresentata da dei fasci di luce. Questa geometria è ripetuta più volte sul
soffitto della navata.
Sopra
il portone c’è la lapide in ricordo dell’ultima consacrazione.LA VILLA REALE E I SUOI GIARDINI
Che cos’è la Villa Reale?
La Villa Reale è un grande
palazzo neoclassico realizzato a Monza nel XVIII secolo.
La storia della Villa Reale di Monza ha inizio con l’arrivo a Milano nel 1771
di Ferdinando d’Asburgo, penultimo figlio dell’imperatrice Maria Teresa
d’Austria. Quando il Lombardo-Veneto venne annesso allo Stato del Piemonte, la
Villa divenne residenza di villeggiatura di re Umberto I di Savoia. Dopo
l’assassinio di Umberto I, il successore Vittorio Emanuele III non volle più
utilizzare la Villa, per la quale iniziò un lungo periodo di decadenza.
Oggi la Villa Reale è di
proprietà congiunta del Comune di Monza, della Regione Lombardia e del Demanio
dello Stato, ed è stata recentemente restaurata.
La struttura della Villa Reale
La Villa
Reale ha due piani più il seminterrato.
Nel
seminterrato si trovano attualmente i servizi
di ristorazione e caffetteria, il bookshop, un laboratorio didattico, oltre
naturalmente alla biglietteria e al guardaroba.
Al primo piano della Villa Reale si trovavano le sale
di rappresentanza della famiglia reale. Il secondo
piano ospita gli appartamenti privati dei sovrani e quelli degli ospiti, che
sono gli ambienti più significativi della villa. A queste sale si accede dallo
Scalone d’onore, dove si trovano due grandi lampioni in bronzo e ferro dorato
con i simboli di casa Savoia.
La Villa Reale |
I giardini della Villa Reale
Realizzati
alla fine del Settecento, i Giardini Reali costituiscono uno dei primi esempi
di giardini all’inglese del Nord Italia, con arredi storici e specie di pregio.
I giardini
sono stati realizzati dall’architetto Giuseppe Piermarini, tra il 1778 e il
1783. Ispirati inizialmente alla moda francese e in seguito ampliati e
modificati, i giardini sono un vero e proprio spettacolo.
Attraversando
i Giardini Reali si possono osservare più di 15.000 specie diverse di fiori e
piante! Grazie alla collaborazione di esperti giardinieri sono una delle
principali attrazioni della villa.
I giardini
ospitano un laghetto artificiale che viene alimentato dalle acque del fiume
Lambro attraverso un canale artificiale (la Roggia del Principe), che parte da
Sovico.
Del giardino
fa parte anche il roseto, che ospita circa 4000 specie di rose, curate da
esperti di tutto il mondo. Il roseto è delimitato da un’ampia serra (il
Serrone), originariamente utilizzata per custodire alcune piante durante
l’inverno.
La bellezza
di questi giardini li ha resi da sempre oggetto di dipinti e fotografie
suggestive.
Tra i viali dei giardini della Villa Reale |
Il laghetto |
giovedì 7 dicembre 2017
A passeggio tra i giardini di Villa Tagliabue
Durante il mese di novembre,
accompagnati dal signor Danilo Galbiati, noi ragazzi del gruppo BKM0 abbiamo
avuto il piacere di visitare la Villa Tagliabue, una villa privata che si trova
nel centro di Sovico. Appena varcato il cancello, sulla
sinistra, c’è un piccolo villino in cui abita il custode. Fin dall'ingresso si
rimane colpiti dalla rigogliosa vegetazione che accompagna i sentieri che
consentono di attraversare il giardino, nel quale è presente un piccolo
laghetto artificiale con delle simpaticissime oche. Be’, con noi non sono state tanto simpatiche
però: ci hanno infatti “inseguiti” per gran parte della nostra visita e,
sinceramente, ci siamo anche un po’spaventati. Ma
proseguiamo: il giardino ospita molti tipi di alberi; su ognuno di essi si trova
un cartellino che permette di identificarlo: di ogni albero vengono infatti
registrate la storia e le caratteristiche e, qualora siano malati, vengono o
curato o abbattuti.
Percorrendo i sentieri, si arriva all’esterno dell’abitazione principale, che si trova su un lato della proprietà. La villa, pensate, cari lettori, ha più di trecento anni di storia. L’edificio più antico è a forma rettangolare, mentre quello più giovane, che si trova di fianco a quello principale, è di forma quadrata, con un cortile centrale circondato da un porticato con colonne ricoperte da rose rampicanti.
Mirko, Luca, CristianPercorrendo i sentieri, si arriva all’esterno dell’abitazione principale, che si trova su un lato della proprietà. La villa, pensate, cari lettori, ha più di trecento anni di storia. L’edificio più antico è a forma rettangolare, mentre quello più giovane, che si trova di fianco a quello principale, è di forma quadrata, con un cortile centrale circondato da un porticato con colonne ricoperte da rose rampicanti.
Le simpatiche oche |
Il villino del custode |
Il porticato |
Il colonnato con le rose rampicanti |
Il laghetto |
Anno scolastico 2017-2018: la nostra corrispondenza con il sindaco Colombo
Cari lettori del blog,
anche quest'anno il sindaco Alfredo Colombo ci ha nominati custodi di tre aree: giardini area ex-Malegori, Oasi Belvedere e giardini della SSI grado dell'Istituto Paccini di Sovico.
Ecco a voi il nostro primo report...buona lettura!
Gentile Sindaco Alfredo Colombo ,
noi ragazzi di Bellezza Km0, durante il mese di ottobre, ci siamo recati nei luoghi che lei ci ha affidato con la convenzione del 26 ottobre scorso, ovvero: l’Oasi Belvedere e i giardini dell’area ex-Malegori.
Con nostra grande sorpresa, abbiamo riscontrato che le condizioni in cui versava il laghetto Belvedere erano abbastanza buone rispetto allo scorso anno: per terra c’erano poche cartacce, qualche tappo di bottiglia e un po’ di mozziconi di sigarette. Tuttavia, abbiamo anche trovato tre assorbenti, una bottiglia di plastica con un liquido giallognolo simile a urina e un sacchetto pieno di escrementi di animali, forse di cani.
Data la situazione, ci siamo “rimboccati le maniche” e, muniti di guanti e sacchetti, abbiamo ripulito l’area, ottenendo un buon risultato.
Terminato il lavoro al laghetto, siamo andati ai giardini di via Manzoni, dove abbiamo constatato che tutti i giochi erano stati rimossi…verranno quindi sostituiti?
Qui abbiamo trovato solo un laccio emostatico e un accendino; per il resto era tutto abbastanza in ordine.
Infine ci siamo anche occupati di pulire il giardino della scuola, che era in condizioni davvero pessime: c’erano cartacce di merendine ovunque, matite, pennarelli, penne, bucce di banana e di mandarino. Allora, anche in quest’occasione, ci siamo dati da fare, raccogliendo l’immondizia e aggiungendo dei nuovi cestini. Inoltre, abbiamo affisso per tutto il cortile dei cartelli (creati appositamente da noi) per sensibilizzare i nostri compagni alla tutela e alla cura dell’ambiente.
Ci auguriamo che tutto il nostro lavoro serva a qualcosa.
Ci sembra di averle detto tutto.
La ringraziamo dell’attenzione e porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Il gruppo di BKm0
P.S. In allegato trova alcune foto che documentano quanto sopra descritto.
Iscriviti a:
Post (Atom)