Giovedì 29-01-2015 le classi seconde sono andate a Seregno
al teatro SAN ROCCO in occasione della Giornata della Memoria a vedere lo
spettacolo “Il bambino con il pigiama a righe”, tratto dal famoso romanzo di
John Boyne.
Lo spettacolo racconta, attraverso la lettura di alcuni
brani da parte degli attori, l'amicizia tra due bambini ai tempi della Shoah:
Smhuel (un bambino ebreo, originario della Polonia, deportato nei campi di
sterminio ad Auschwitz) e Bruno (figlio di un comandante nazista).
Noi ragazzi abbiamo provato forti emozioni alla fine, quando
Bruno e Shmuel si trovano intrappolati nella camera a gas.
La storia ci ha fatto capire che a quel tempo la vita era
molto dura nei campi di sterminio, soprattutto in quello di Auschwitz.
...E i nostri compagni, da che cosa sono rimasti
particolarmente colpiti? Lo scoprirete con la nostra intervista, che riportiamo
qui di seguito.
Che emozioni hai provato?
Aleida R. - 2C: Tristezza
Martina M. - 2B: Tristezza
Eleonora T. - 2D:Tristezza
Martina S. - 2A: Tristezza
Che parte ti ha
colpito di più?
Aleida R.- 2C: Quando i due bambini si incontrano.
Martina M.- 2B: La scena dove i due bambini sono divisi
dalla rete.
Eleonora T.- 2D: Quando Bruno aiuta Smhuel.
Martina S. – 2A: Quando Bruno va a trovare Smhuel.
Il comportamento del
padre è cambiato dopo la morte del figlio?
Aleida R.- 2C: Sì, perché si è reso conto della gravità
della situazione.
Martina M.- 2B: No, perché il suo obiettivo era quello di
sterminare gli Ebrei.
Eleonora T.- 2D: Sì, perché ha capito che era sbagliato.
Martina S.- 2A: Sì, perché ha capito cosa vuol dire perdere
una persona importante.
Cambieresti il finale?
Aleida R.- 2C: Sì, a mio parere, dovrebbe esserci un lieto
fine.
Martina M.- 2B: No, perché è bello morire tra le braccia di
un amico.
Eleonora T.- 2D: Sì, perché, secondo me, Smhuel avrebbe
dovuto rivedere suo padre prima di morire.
Martina S.- 2A: Vorrei che la Storia fosse andata
diversamente, ossia che i Russi avessero liberato prima il campo di sterminio
Aushwithz.
Federica P., Chiara S., Matteo P.
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